Anello Zoldano
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Il punto di partenza è in località San Giovanni (Le Bócole), da dove un antico sentiero risale i fianchi del Col Pelós e raggiunge il Mezzodì (dal Belvedere il panorama si allarga a includere tutta la valle e le successive tappe dell’Anello).
La seconda tappa attraversa il gruppo del San Sebastiano e porta al Passo Duràn., un percorso di media montagna che corrisponde alla variante zoldana all’alta Via n° 1. A metà percorso la piccola costruzione in legno dedicata a Valentino Angelini, accanto alla sorgente dell’ Aiva dei Scarselóin, offre una rinfrescante sosta. Al Passo Duràn, le propaggini orientali del Sass del Duràn danno inizio a una delle più colossali sequenze rocciose delle Dolomiti, che si sviluppa a nord con Moiazza e Civetta.
Si sale al grandioso circo glaciale del Vant di Moiazza. L’ambiente è solenne, le grandi moli della Cima delle Sasse e del Cimon di Moiazza sovrastano campi solcati calcarei e delicati tappeti erbosi con fiori d’alta quota. La Grande Civetta è vicina, ma per raggiungerla bisogna prima superare le Crépe di Moiazzetta, per poi scendere nel suggestivo Vànt della Moiazzetta della Grava. Si va poi a lambire il gigantesco basamento della Civetta fino l’estremità settentrionale della catena a Forcella Coldai, che sovrasta il piccolo lago glaciale omonimo e il rifugio Sonino.
A est il Pelmo isolato e grandioso polarizza lo sguardo. Sarà la meta della tappa successiva.
Per raggiungerlo si attraversano le zone di pascolo segnate dal comprensorio dello Ski Civetta, e si raggiunge Forcella Staulanza da dove, con un tratto fra i meno faticosi dell’intero anello (incluso anche nell’Alta Via n° 1) è possibile costeggiare da sud-est il gruppo del Pelmo raggiungendo il rifugio De Luca (o Venezia al Pelmo). Dominati dalle imponenti pareti meridionali del Pelmo e del Pelmetto, con ampio giro d’orizzonte di tutta la Val di Zoldo, si attraversano la zone di pascolo de Le Mandre e dei Lâch per raggiungere il rifugio De Luca.
Si deve ora puntare al valico di Forcella Cibiana, una tappa di media montagna che segue in gran parte mulattiere e strade di origine militare.
Scesi appena sopra Zoppé di Cadore e a Forcella Ciandolàda si valica la dorsale di monti minori (Col Dur-Col Alto-Rite) e da qui si può scendere in Val Inferna, dall’antico passato minerario, o includere la salita al Monte Rite, dove si trova un grandioso forte risalente alla Grande Guerra ora sistemato a fini museali secondo un progetto di Rheinold Messner.
Per avvicinarsi al cuore del Bosconero, meta della sesta e ultima tappa, bisogna salire alla Forcella delle Ciavazòle o della Grava da dove la Rocchetta Alta di Bosconero e il Sasso di Toanella si presentano con straordinaria forza ascensionale, per poi affrontare la discesa del ripido ghiaione che scende in alta Val Bosconero e al rifugio Casèra di Bosconero sotto lo spigolo nord ovest della Rocchetta Alta.
Dal rifugio, scesi al letto del Ru del Bosconero, con un’ultima rasserenante passeggiata fra i boschi si scende al fondovalle e alla statale 251 un paio di chilometri a valle di Forno.

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Prima Tappa: Col Pelós-Mezzodì
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5:00/5:30 h 1100 m

Da Le Bócole (Forno) al Rifugio Casèl Sora’l Sass de Mezodì - G.Angelini

Dislivello: 1150 m in salita e 370 m in discesa
Tempo di percorrenza: ore 5/5.30

Un paio di chilometri a valle di Forno di Zoldo, abbandonata la ss 251, si raggiunge la località Le Bócole 805 m dove si imbocca il sentiero 531 fino a raggiunge la radura della Casèra di Col Marsàng (1290 m). Si continua lungo il 531 fino a raggiungere un bivio dove sulla destra, si prenderà il sentiero 532 (attenzione evitare il 533 per La Porta segnato sulla carta Tabacco) che costeggia da est gli Spiz raggiungendo l’estremo risalto del Belvedere e un bivio. Qui: per esperti si prende il sentiero di sinistra, altrimenti si suggerisce l’alternativa di destra per giungere in entrambe i casi alla radura di Sora’l Sass ed al Casèl ora adibito a rifugio dedicato a Giovanni Angelini (1588 m).

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Seconda Tappa: San Sebastiano - Gruppo Tamer
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6:00/7:00 h 750 m

Dal Rifugio Sora’l Sass de Mezodì - Angelini al Passo Duràn (ss 347)

Dislivello: 750 m ca.
Tempo di percorrenza: 6/7 ore

Dal Rifugio Casèl Sora’l Sass de Mezodì - G.Angelini si può scendere per il sent. 534 fino alla Casèra di Mezzodì (1349 m), dove si abbandona il sentiero 534 (che scende a Forno) e piegando nettamente a sinistra, si scende alla Val Prampèr in località Castelàz (996 m). Si risale la Val Prampèr lungo la rotabile e, oltrepassato il Pian de La Fópa (1200 m), si raggiunge Pian dei Palúi (1480 m).
Per esperti dal Rifugio è possibile prendendo il sentiero 534 scendere velocemente superando alcuni salti rocciosi non difficili attrezzati con funi metalliche raggiunto il fondo del canalone si scende fino a Pian de La Fópa e poi si prosegue per Pian Palui. Dal Pian dei Palúi, abbandonata la rotabile, si imbocca sulla destra, il sentiero 536, che sale con ripido strappo al Col de Mechíel (1491 m). Si continua a ovest iniziando l’aggiramento del San Sebastiano. Superato un tratto roccioso non difficile ma esposto (la “zengia de l’Ariosto”) si raggiunge la confluenza con il sentiero 524 che sale da Pralongo. Segue un tratto ripido che porta a un bivio dove si prende il 536 che in breve raggiunge il bivacco V. Angelini (1680 m). Da qui con qualche saliscendi fra i mughi e una ripida discesa si raggiunge la Forcella della Val Barance (1688 m), e da qui poi il Passo Duràn (1605 m) e i rifugi San Sebastiano e "C. Tomè".

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Terza Tappa: Gruppo Moiazza-Civetta
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7:00 h 1000 m

Dal Passo Duràn (ss 347) al rifugio Adolfo Sonino (al Coldai)

Dislivello: 1000 m in salita e 450 m in discesa
Tempo di percorrenza: 7 ore

Dal Passo Duràn, presso il rif. San Sebastiano si imbocca il sentiero 578, che dopo aver attreversato un canale ghiaioso (il “Livinàl del Bus”) risale faticosamente una forcelletta (“al buràngol”) raggiungendo il ripiano dove sono i ruderi di Casèra di Moiazza (1754 m)(sconsigliabile, in questo tratto, il “sentiero Angelini” che sale ripidissimo al Vant di Moiazza).
Da qui si segue il sentiero 559 e si continua la salita raggiungendo il ciglio inferiore del Vànt di Moiazza e il bivacco Grisetti (2050 m).
Si continua lungo il “sentiero Angelini”, che raggiunto il piede delle Crépe di Moiazzetta le supera (vedi alternativa nel pdf scaricabile) attraverso la Forcella Inferiore delle Crépe (2300 m). Dalla forcella si prosegue abbassandosi a raggiungere le ghiaie del Vant della Moiazzetta della Grava, che si risalgono poi fino al Col del Vant, 2324 m. Da qui si prosegue fino ad incrociare il sentiero 558 che sale dalla Forcella della Grava, si va a lambire lo zoccolo basale della Civetta Bassa e poco oltre si confluisce nel sentiero 557, noto in questo tratto come “sentiero Tivàn”, che con qualche saliscendi e due cavi metallici da farsi in discesa porta infine a raggiungere il rifugio A. Sonino al Coldai (2132 m).



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Quarta Tappa: Pelmo
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4/4:30 h 470 m

Dal rifugio A. Sonino (al Coldai) al rifugio Alba Maria De Luca (al Pelmo)

Dislivello: 470 m in salita e 650 m in discesa
Tempo di percorrenza: ore 4/4.30

Dal rifugio A. Sonino al Coldai si scende lungo il sentiero 556 raggiungendo Malga Pióda 1816 m . Da qui lungo il sentiero 561, si oltrepassa l’insellatura di Forcella d’Alleghe per scendere poi alla Casèra Vescovà 1734 m e da qui per strada a fondo naturale si giunge alla ss (1715 m) Salendo per breve tratto la statale si raggiunge il Passo Staulanza (1766 m). Si continua imboccando sul lato est della statale il marcato sentiero che sale nel bosco innestandosi ben presto nel sentiero 472 (Alta Via n° 1) che proviene dal rifugio Fiume e con esso si prosegue con tratti pressoché in quota, ai piedi di Pelmo e Pelmetto, (dove si può vedere anche un grande masso con impresse impronte di dinosauri), il rifugio De Luca (1946 m).



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Quinta Tappa: Col Dur-Rite
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4:00/5:00 h 500 m

Dal rifugio A. De Luca (al Pelmo) al rifugio Remauro al Passo Cibiana (ss 347)

Dislivello: 500 m in salita e 900 m in discesa
Tempo di percorrenza: 4/5 ore

Dal rifugio A. De Luca si segue a sud il sentiero 471 che attraversa i pascoli del Passo di Rutorto e confluisce nella strada a fondo naturale (di origine militare) che costeggiando le pendici sud occidentali del Monte Penna scende verso Zoppé di Cadore.
Poco prima dell’abitato la si abbandona per imboccare sulla sinistra la carrareccia (segn. 456) che porta a al rifugio Talamini.
Si continua lungo il sentiero 494 che con ripido strappo sale a Forcella di Val Inferna (1784 m). Da qui, o si scende lungo il sentiero 494 abbassandosi fino a raggiungere la ss 347 in località Quatre Tabià, poche centinaia di metri a valle del Passo Cibiana 1530 m e del rifugio Remauro oppure si abbandona il sentiero 494 e si prosegue lungo il sentiero 478 andando a raggiungere Forcella Deona 2055 m. Da qui lungo la rotabile (479) che termina sulla sommità del Rite si scende poi comodamente raggiungendo il Passo Cibiana 1530 m e il Rifugio Remauro .

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Sesta Tappa: Sforniói-Bosconero
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5:00/5:30 h 500 m

Dal Passo Cibiana (ss 347) a Le Bócole (Forno di Zoldo)

Dislivello: 500 m ca. in salita e 1200 m ca. in discesa
Tempo di percorrenza: 5/5.30 ore

A sud del Passo Cibiana si imbocca una carrareccia che si inoltra per breve tratto in una zona di prati dove si imbocca, sulla sinistra, una strada forestale (483; Alta Via n° 3) che sale nel bosco. Dopo una ripida rampa, raggiunto uno slargo la si abbandona per seguire, sulla destra il comodo sentiero 483. Usciti dal bosco si raggiunge un trivio. Tralasciando i sentieri di sinistra (483, Forcella Bèla) e in centro (485, Forcella delle Ciavazòle o de La Grava) si prende quello di destra (485) fino alla Forcella de le Calàde dove si scende a sinistra per sentiero erto ma sicuro sino all’orlo di un grande franamento. Raggiunto il fondo del bacino ghiaioso, si traversa seguendo i segni rossi che portano ad un sentiero che risalendo ripido porta poi alla Casèra Bosconero.
Dal rifugio, seguendo il sentiero 490 si divalla ripidamente in Val Bosconero dove, attraversato il letto del Rù di Bosconero si continua con minor pendenza nel bosco raggiungendo un bivio in località Pian del Mugón 1060 m . Abbandonato il sentiero 490 (che scende direttamente alla statale 251 in località Ponteséi) si continua sulla destra lungo il sentiero 491. Oltrepassata la deviazione per la Casèra del Fagarè si inizia infine a scendere e si raggiunge l’incrocio fra le ss 251 e ss 347, da dove, discendendo poche centinaia di metri la ss 251 (galleria), si raggiunge la località Le Bócole.



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